In Turchia, Paese estremamente sensibile e complesso che sta costruendo e sperimentando la via verso la propria democrazia, esiste un attrito tra una larga fascia di popolo e le politiche del governo. Si cerca di trovare un punto di incontro tra le parti, postulando di ispirarsi a criteri di costituzionalità.
Per noi che viviamo qui si tratta di momenti assolutamente importanti e decisivi . Grandi emozioni e tensioni che viviamo in Istanbul e in tutta la Turchia, coniugato agli impegni di lavoro “in loco” che pure vanno via via intensificandosi.
In Istanbul la situazione è ormai calma da 3 giorni. Gli scontri hanno coinvolto l’Area di Taksim per circa 24 ore all’inizio della protesta, scivolando presto verso le rive del Bosforo e nei quartieri poi più marginali.
Gli scontri sono stati violenti ma nonostante questo la protesta ha marcatamente segnato punti di grandissima civiltà, con cittadini di ogni età, sesso, religione, orientamento politico e provenienza sociale impegnati a ripulire le strade, organizzare attività educative e ricreative, ripiantare fiori deturpati e prestare soccorso a chiunque ne avesse bisogno, compresi gatti e cani. Acerrime tifoserie di calcio riunite con un nuovo senso di unione. Allo stesso modo, poliziotti si sono sempre impegnati ad agevolare il passaggio dei turisti. E’ un vero lasciapassare! I turisti non corrono alcun rischio, facendo ovviamente richiamo al buon senso comune.
Sapete che sostengo e promuovo un tipo di turismo responsabile e socialmente orientato pertanto il mio invito sincero è quello di non cedere alla disinformazione e di voler sostenere questo bellissimo popolo contribuendo all’economia locale, quella che fa muovere dall’interno.