Accade sempre qualcosa di speciale. Oggi ho incontrato Gabriele, una bellissima persona inviatami dal cosmo, credo. Più la vivo questa città, più mi dispiaccio del fatto che sia così poco accessibile a chi ha problemi di deambulazione e/o usa la sedia a rotelle. E vorrei trovare delle soluzioni e dei volontari per provare a “superare” le barriere nei percorsi belli, quelli che svelano i volti più vivi e imperdibili della maestà di Istanbul. Gabriele è un neo diversamente abile, ha conosciuto la Turchia negli anni ottanta e oggi ha deciso di tornare qui per festeggiare il suo compleanno, nella sua nuova condizione.
Ci siamo dati appuntamento per un caffé al Grand Bazar.
La prima barriera, la PORTA (la numero 7) davanti lo – lo scalino per entrare appunto nel bazar. Gabriele non aveva ancora fermato la sedia quando un ragazzo carico di taniche di acqua di plastica vuote lo guarda, si ferma e mi chiede” posso aiutarvi”? e io immediatamente “si grazie”. All’istante il ragazzo molla il suo carico a terra, facendo da spalla a Gabriele che si alza e al contempo, con l’altra mano e a sua volta già aiutato da altre persone di passaggio, solleva la sedia per portarla dentro. Dopo che Gabriele ha ripreso il suo posto a sedere, il ragazzo turco, o curdo, o magari armeno, circasso, bosniaco (poco importa, qui siamo a ISTANBUL!) con lo stesso atteggiamento di rispetto e fratellanza gli prende la mano, la bacia e se la posa alla fronte come si usa in segno di riverenza, recita un saluto pieno di benedizioni, riprende il suo carico di plastica e prosegue il suo cammino. Che siano benedetti! Che tutta questa umanità lo sia. Io, Elena Ventura, italiana di Istanbul, rinasco ogni volta. Sono perfino rimasta alcuni giorni senza il riscdalmento perché non ero riuscita a pagare le bollette per tempo… Ma io MI SENTO LA DONNA PIU’ RICCA DEL MONDO!!!